Cos'è la Maculopatia?

Le Maculopatie sono un insieme di patologie che interessano la macula, porzione centrale della retina deputata alla visione distinta; in particolare, la Degenerazione Maculare Senile (DMS) è una malattia progressiva a carattere degenerativo che costituisce una delle principali cause di cecità nei pazienti sopra i 65 anni di età.

Sono stati classificati due principali tipi di DMS: la forma secca o atrofica e la forma essudativa o neo-vascolare.

La forma secca è il tipo più comune di degenerazione maculare senile (80-85% circa dei casi): generalmente causa una moderata riduzione visiva ed è dovuta ad una lenta e progressiva perdita di trofismo retinico fino all’atrofia dello stesso (epitelio pigmentato retinico e fotorecettori).

Meno comune ma più grave e responsabile del 90% dei casi di grave calo visivo per maculopatia è invece la forma essudativa. Tale forma è associata allo sviluppo di neovasi sotto l’epitelio pigmentato retinico o a partenza dal circolo vascolare superficiale retinico: questi sono particolarmente fragili e possiedono un’elevata permeabilità, il che comporta perdita di siero e di sangue e conseguenti modificazioni del tessuto circostante, fino al completo sovvertimento della delicata struttura e morfologia maculare.

L'evoluzione è molto lenta nella forma secca, più rapida e ingravescente nelle forme essudative.

Diagnosi

Test di Amsler

L’inquadramento diagnostico della DMS non può prescindere dal dato clinico funzionale che si valuta con la visita oculistica, da un accurato esame del fondo dell’occhio e dall’esecuzione di OCT (Tomografia a Coerenza Ottica) della macula.

Solitamente i pazienti giungono all’osservazione dello Specialista lamentando una visione distorta (metamorfopsia) ed annebbiata o, nei casi più avanzati, un’importante compromissione della visione centrale (scotoma assoluto).

La determinazione della Acuità Visiva è un criterio fondamentale per valutare lo stato e la progressione della malattia.

Un esame semplice ma utile per lo screening di questa patologia è il Test di Amsler: si invita il paziente a guardare con appropriata correzione ottica un reticolo quadrettato al centro del quale è posto una mira: se fissando tale punto il soggetto osserva una distorsione o una interruzione delle righe vicine al punto di fissazione vuol dire che può esiste un problema maculare.

La Biomicroscopia con Lampada a Fessura del fondo oculare consente allo Specialista nella maggior parte dei casi di distinguere le due forme di DMS; quando questo non risulta possibile o quando si rende necessario un ulteriore approfondimento si utilizza l’OCT (Tomografia a Coerenza Ottica): questo è uno strumento di diagnostica per immagini che analizza le alterazioni della macula in termini di profilo, spessore e morfologia mediante sezioni ottiche topografiche ad alta risoluzione, permettendo quindi, oltre che la localizzazione e attività dei neovasi, di seguirne l’evoluzione spontanea o in risposta ad una terapia farmacologica.

Solo in alcuni casi si rende necessario un ulteriore approfondimento mediante Fluorangiografia: fotografie seriali del fondo dell’occhio previa l’infusione in vena di un colorante, la fluoresceina sodica. Solo più recentemente si sta affermando la possibilità di eseguire un Angio-OCT per dirimere i pochi casi dubbi.

Terapia

La terapia della forma secca si basa sulla somministrazione di sostanze come le vitamine (A, C, E), gli integratori minerali come lo zinco, il selenio, la luteina e la zeaxantina, utili al trofismo retinico: il paziente deve essere informato che il più delle volte l'obiettivo della terapia non è di migliorare l'acuità visiva, ma di stabilizzare il quadro clinico e impedire un ulteriore peggioramento.

Si possono comunque prescrivere lenti che proteggano dai raggi ultravioletti e ovviamente vanno corretti gli eventuali fattori di rischio generali (fumo di sigaretta, alcool, …).

Per le forme essudative/neovascolari un adeguato e rapido inquadramento diagnostico ci suggerisce il provvedimento terapeutico più appropriato. La principale terapia di queste forme è rappresentata dalla somministrazione per via intravitreale di farmaci Anti-VEGF: il VEGF (Fattore di Crescita dell’Endotelio Vascolare) è una proteina secreta tra l’altro dall’epitelio pigmentato retinico implicata nello sviluppo della neovascolarizzazione intraretinica in quanto promuove la neoangiogenesi e produce un incremento della permeabilità vascolare.

Queste Farmaci di ultima generazione bloccano i recettori per questa proteina: vengono somministrate mediante un’iniezione intrabulbare e rilasciate nel corpo vitreo (sostanza gelatinosa presente nei 4/5 posteriori del bulbo); all’inizio del percorso terapeutico sono necessarie almeno 3 somministrazioni a distanza di 4-5 settimane per provare ad indurre la stabilizzazione della patologia.

Meno efficace, e comunque utile in poche situazioni, si è mostrato l’utilizzo dell’Argon Laser focale per limitare la progressione ed espansione della neovascolarizzazione in corso di DMS essudativa.

In alcuni casi selezionati può essere indicato anche l'intervento chirurgico che ha lo scopo di rimuovere le membrane neovascolari e le cicatrici in zona maculare e produrre una traslocazione di tessuto retinico sano scarsamente specializzato in luogo di quello irrimediabilmente danneggiato: questa metodica al momento a fornito scarsi risultati funzionali

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